Dal 13 al 18 giugno presso il Palazzo della Gran Guardia nel cuore di Verona, si terrà il X Simposio internazionale “Grapevine Physiology and Biotechnology”, (http://www.grapevine2016.org) eccezionale occasione d’incontro voluta ed organizzata dai Docenti del corso di Laurea di Scienze Viticole ed Enologiche del Dipartimento di Biotecnologie dell’Università degli Studi di Verona.
Verona vanta il proprio nome annoverato tra i grandi centri di ricerca viticola ed enologica del mondo: il Simposio sarà un momento significativo per analizzare e condividere le scelte attuali e future, per approfondire la conoscenza e delineare il tracciato dell’innovazione nel mondo della vite e del vino. Professori, ricercatori e studenti provenienti dalle migliori scuole, in particolare Bordeaux (Francia), Geisenheim (Germania), Logrono (Spagna), Porto (Portogallo), Davis (California), Adelaide (Australia), Stellenbosch (Sud Africa), Santiago (Chile), Mendoza (Argentina), potranno discutere i temi più attuali della viticoltura ed enologia, esaminare le problematiche della coltivazione della vite e della produzione del vino, alla luce delle sfide globali climatiche e tecnologiche. Nel corso del Simposio anche gli studenti e i laureandi del Corso di studi in Scienze e Tecnologie Viticole ed Enologiche dell’Università di Verona avranno la grande opportunità di interagire e stabilire contatti per stage e tirocini con Università, Centri di Ricerche e Aziende viticole di tutti e cinque i Continenti.
Tedeschi, storica azienda vitivinicola della Valpolicella ha scelto di sposare questa importante iniziativa e di mettere a disposizione il proprio know-how e i risultati di una costante ricerca scientifica avviata sui propri terreni. Punto fermo della famiglia Tedeschi, infatti, è l’ascolto costante di esigenze, inclinazioni e tempi della terra, per interpretare al meglio ogni singola vendemmia. Uno stile lungimirante sin dai primi anni ’60, quando Lorenzo Tedeschi ebbe l’idea di vinificare separatamente le uve del vigneto Monte Olmi, per dare origine a uno dei primissimi Cru della Valpolicella. Oggi questa vocazione è stata recuperata in chiave moderna, adottando innovativi metodi di produzione e gestione dell’ambiente, alla ricerca del “vino perfetto”, quello che meglio celebra questa magnifica terra.
Gli studi di zonazione (ossia lo studio pedologico della terra), di caratterizzazione (ossia analisi del modo in cui la pianta si esprime da un punto di vista vegetativo) e le informazioni pedoclimatiche e fisico-chimiche dei suoli, saranno condivisi con una selezione di ricercatori in visita al Centro di appassimento di proprietà: esso, infatti, è parte integrante del percorso di ricerca e innovazione intrapreso da Tedeschi negli ultimi 20 anni. Costruito nel 1995 a Pedemonte con il condizionamento della temperatura e soprattutto dell’umidità, il Centro di appassimento ha rappresentato una miglioria capace di assicurare la massima integrità dell’uva.
“E’ fondamentale l’attenzione ai dettagli a tutti i livelli: in vigna, in appassimento, in cantina. Ed è grazie a questa meticolosa cura che ogni nostro acino, così come ogni nostro vino, ha una bellissima storia da raccontare” – sottolinea Riccardo Tedeschi, enologo di famiglia.
Lo stile Tedeschi è da sempre strettamente connesso alla ricerca scientifica, perchè essa consente di comprendere meglio come il terroir caratterizza il prodotto finale e come si possa intervenire per migliorare e gestire il processo produttivo. E’ la strada scelta da Tedeschi, per assicurare vini di elevata qualità, unitamente all’esperienza e alla conoscenza del proprio territorio.